questa è la mia newsletter che riguarda l’impatto della tecnologia nelle nostre vite, nel lavoro e nelle relazioni.
Iniziamo con tre cose:
Posso finalmente dirlo: il programma del Digital Detox Festival è quasi concluso. Essere direttore artistico è stata una sfida, ma sono davvero contento.
Sabato mi avevano invitato a Uno Mattina per parlare di digital detox, ma sarò a Ponza per alcuni giorni off.
E anche quest'anno parteciperò al Festival dell'Economia di Trento.
La home page del Digital Detox Festival
Tre, due, uno. Partiamo.
ogni ora, una persona muore per lo stress da lavoro.
C’è un giorno in cui smetti di dire "è solo un periodo." E capisci che non puoi più continuare così.
Quando chiudi il computer alle dieci di sera, dopo aver detto a qualcuno – o a te stessə – “Solo un attimo, arrivo subito.” Ma poi quel momento arriva... troppo tardi.
Quando la domenica pomeriggio inizi a ricevere email come se fosse già lunedì mattina. Quando senti l'ansia crescere nello stomaco e ti ripeti che è normale, che "capita a tutti."
Quando ti svegli alle 3 di notte pensando alle scadenze, e resti svegliə a fissare il soffitto.
Quando ti accorgi che non stai più vivendo, stai solo resistendo.
Non è colpa tua. Non sei tu che sei troppo fragile. È un modo malato di lavorare che ci è stato spacciato per normalità.
E la verità fa male: ogni ora, una persona in Europa muore per stress da lavoro.
L’altro giorno leggevo una notizia che mi ha gelato il sangue:
Oggi in Europa più di 10.000 persone ogni anno perdono la vita a causa dello stress da lavoro. (fonte)
Diecimila. In un anno. Più di ventisette persone al giorno. Una ogni ora.
Non per incidenti. Non per fatalità. Ma perché il lavoro è diventato una trappola silenziosa.
Madri, padri, colleghi, amici. Persone che magari, come te, pensavano: "Ancora un altro sforzo, poi rallento."
Numeri che non fanno notizia. Perché il dolore silenzioso non fa rumore.
E mentre ci insegnano a “essere più produttivi”, ... ci stiamo dimenticando come si fa a respirare, a sorridere, a riposare senza senso di colpa.
Il problema non sei tu. Il problema è un sistema che ci vuole sempre disponibili, sempre performanti, mai (completamente) umani.
Il World Economic Forum l’ha detto chiaramente:
Le aziende sanno che il benessere è la chiave del successo.
Eppure solo il 19% dei leader dà effettivamente priorità al benessere dei dipendenti, nonostante l'80% riconosca che è il fattore più importante per il successo aziendale. (fonte)
Traduzione? La maggior parte delle organizzazioni sa cosa conta, ma sceglie consapevolmente di non agire.
E quando decidono di "prendersi cura" delle persone, spesso offrono solo le briciole. Un'ora di yoga. Una app di meditazione. Un webinar motivazionale.
Certo, fanno bene. Ma non fanno miracoli.
Perché non basta un'ora di respiro in mezzo a settimane che ti tolgono il respiro.
Perché il vero benessere non si improvvisa, si costruisce.
E comincia dalle scelte piccole. Da un no detto con rispetto. Da una pausa senza sensi di colpa. Da uno spazio in cui ricordarsi che siamo esseri umani, non macchine.
Serve una strategia, un impegno vero, investimenti reali.
Non progetti laterali affidati a chi avanza un po’ di budget, ma una scelta strutturale.
È come se anni fa avessimo deciso di non fare manutenzione alle attrezzature, agli impianti. Sapevamo che si sarebbero rotte. Eppure, per anni, abbiamo fatto finta di niente.
Oggi sta succedendo la stessa cosa.
Solo che a rompersi non sono i macchinari. Siamo noi.
E allora ti chiedo:
Perché pretendiamo tanta cura per le nostre auto, per i nostri computer, per i nostri strumenti... e non pretendiamo la stessa cura per noi stessi?
Il tempo corre. Corre anche quando non lo guardi. Corre anche quando pensi "ancora un po', poi rallento." Corre anche mentre resisti, mentre ingoi stanchezza, mentre ti racconti che "va bene così."
E noi abbiamo una sola vita. Non una vita di scorta.
Eppure riposare, rallentare, prendersi cura di sé… non è facile. Perché ci hanno insegnato che è una perdita.
Il riposo è un nostro diritto di nascita. Eppure ci hanno convinto che dobbiamo meritarcelo, come se fosse un premio riservato a pochi.
Sai perché è così difficile concedersi una pausa?
Gli psicologi Kahneman e Tversky l'hanno spiegato:
sentiamo più intensamente la paura di perdere qualcosa che la gioia di guadagnarlo. In pratica, abbiamo più paura di "perdere terreno" che desiderio di prenderci cura di noi stessi. Così evitiamo di riposare, evitiamo di rallentare, evitiamo di scegliere noi. Anche se dentro sappiamo che ne abbiamo bisogno.
Viviamo in una cultura del “sempre attivi”, dove l’attività costante è scambiata per successo. Ma è una trappola. La paura di perdere status ci sta facendo perdere noi stessi.
E allora? Allora bisogna reimparare a fermarsi. A respirare. A riposare.
Rivendicare il proprio tempo — anche quello non strutturato, vuoto, lento — è una forma di resistenza umana. È una piccola, enorme vittoria.
un tempo e uno spazio in cui imparare a riconnettersi con sé stessi, a ritrovare il riposo, a rimettere la vita al centro.
Meriti di staccare il telefono senza sensi di colpa. Meriti di vivere una vita che non sia solo lavoro. Meriti di sentirti ancora vivo il venerdì sera, non svuotato.
Non è debolezza chiedere rispetto. È forza. Ed è da lì che può cominciare il cambiamento.
Prenditi cura di te adesso. Non quando sarà troppo tardi. Non quando il corpo ti chiederà il conto. Non quando ti accorgerai che il tempo è passato.
Oggi è il giorno giusto per ricordarti che la tua vita vale. Sempre. Ora.
Perché sì, domani sarà "un altro giro di giostra”. (Tiziano Terzani)
hai visto chi sono i primi speaker al Digital Detox Festival?
Ecco alcuni dei 50 speaker che renderanno unica questa edizione del Digital Detox Festival.
Il programma verrà svelato a partire dal 9 Maggio.
I primi nomi:
Massimo Polidoro, Francesco Oggiano, Andrea Nuzzo (Nootso) Bianca Arrighini, Maria Elena Viola, Carla Tomasini (Pediatra Carla), Federico Favot e Edoardo Scognamiglio , Giuseppe Lavenia, Lama Michel Rinpoche, Andrea Colamedici e Maura Gangitano di Tlon, Cristina Tommasi, Gianpaolo Colletti e tantissimi altri.
oggi non basta più connettersi online: vogliamo incontrarci davvero.
Secondo il rapporto di Eventbrite, stanno nascendo i nuovi Quarti Spazi: luoghi ed esperienze reali dove benessere, scopo e appartenenza si intrecciano.
Non più solo ritrovi casuali, ma spazi pensati per coltivare connessioni autentiche e prendersi cura di sé. Gruppi di corsa, dinner club, retreat: il 95% dei giovani desidera vivere interessi e passioni fuori dagli schermi.
Stare offline oggi è un gesto di cura profonda, un modo per riscoprire relazioni vere e comunità vive.
Nella nuova era del benessere, vinceranno i brand capaci di creare esperienze che uniscono i cuori, non solo prodotti, ma connessioni vere, che restano anche offline.
👨💻 i link della settimana
Una guida per prendersi delle pause migliori al lavoro. (ENG) QUI
Emergenza smartphone: l’83% degli adulti lo teme più della povertà minorile. QUI (ITA)
I social network sono morti. Questo dice Mark Zuckerberg Meta è sotto accusa per monopolio, ma sostiene che il concetto di social network è ormai superato. QUI (ENG)
Burnout da cura: quando aiutare un familiare ti prosciuga. QUI (ITA)
Sicurezza psicologica nei team remoti e virtuali. QUI (ENG)
✏️ la frase della settimana
“Non si tratta di aggiungere giorni alla vita, ma vita ai giorni.”
( Rita Levi-Montalcini)
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Buongiorno Reader questa è la mia newsletter che riguarda l’impatto della tecnologia nelle nostre vite, nel lavoro e nelle relazioni. Iniziamo con tre cose: Da oggi in edicola, su Donna Moderna, c’è un bellissimo pezzo firmato da Maria Elena Viola dedicato al retreat in un convento del 1200. Nel frattempo, Patrizio Roversi e Syusy Blady parlano del Digital Detox Festival nel loro TG di Turisti per Caso. Vedi il video qui. Settimana scorsa ho insegnato al Master Leading Self della SDA della...
Buongiorno Reader questa è la mia newsletter che riguarda l’impatto della tecnologia nelle nostre vite, nel lavoro e nelle relazioni. Iniziamo con tre cose: Domani sarò allo SDA Bocconi per una lezione di Corporate & Digital Wellbeing all’interno di un Master che guarda al lavoro "di crescita" interiore e non solo. Oggi sempre a Milano dopo una formazione aziendale a Trenord, nel pomeriggio sarò dal notaio Francesco per una firma importante. Grazie. Se hai fretta, passa oltre. Ma se hai...
Buongiorno Reader questa è la mia newsletter che riguarda l’impatto della tecnologia nelle nostre vite, nel lavoro e nelle relazioni. Iniziamo con tre cose: Settimana prossima avrò lezione in Bocconi all'interno del Master Leading Self: allenare le competenze di relazione e la gestione dello stress per aumentare l’impatto personale. Il 19 agosto presenterò il mio libro in Trentino. Quale migliore occasione per ritornare lì da quelle parti. Qui informazioni Giovedì, mi trovi in edicola su...